Immaginiamo la nostra vita come una casa. Il lutto è come una scossa, che fa cadere un pezzo o più pezzi della nostra casa, un pezzo o più pezzi della nostra vita. Dopo un lutto non si è mai la stessa persona che si era prima, così come non si può ricostruire una casa caduta nello stesso esatto modo di quella precedente. Con il lutto, reagiamo alla perdita e alla morte di una persona cara, che è senza dubbio la perdita più dolorosa, ma la sua accettazione fa parte della vita quotidiana. In tal senso accettare un lutto significa ricostruire quel pezzo dando un nuovo significato a quella persona nella casa della nostra vita.
Il lutto è la reazione di una persona di fronte alla perdita di un suo caro. Emotivamente, lo sperimentiamo come tristezza, che si manifesta a vari livelli, dalla tristezza al dolore o alla disperazione. La nostra mente, d’altra parte, si trova nel caos e nella confusione. Iniziamo a rivivere in modo intenso i momenti passati con la persona persa, momenti che non possiamo vivere più. Alcuni reagiscono alla loro perdita piangendo, altri si isolano, in pochi invece si sfogo attraverso manifestazioni di aggressività. Il lutto può essere accompagnato da disturbi del sonno, da un cambiamento dell’appetito o da una “fuga temporanea”, per esempio dall’alcol o droga, o da una spiritualità immensa nel tentativo di trovare una spiegazione a tutto ciò. Ognuno vive il lutto in modo diverso, ma per tutti è un evento traumatico che paralizza le nostre vite per un po’ e le cambia in base alle nostre esperienze, comportamenti e pensieri.
Spesso, le persone che stanno affrontando un lutto, si consolano nel sapere che il lutto ha le sue fasi, ovvero ha un inizio e una fine. C’è quindi la speranza che se attraversiamo le fasi del lutto e la sua crisi senza negarla, un giorno finirà e potremo entrare in una nuova fase della vita da persone più mature e consapevoli. Le fasi del lutto generalmente sono: negazione (non può essere vero), rabbia (come è potuto succedere? Di chi è la colpa?), contrattazione (forse si sono sbagliati, non c’è altro esame.), depressione (niente ha più valore.), riconciliazione (accetto quello che viene.).
La perdita più significativa nella nostra vita è la morte di una persona cara. È una perdita irreversibile. Affrontarla non significa dimenticarla, ma elaborarla e permettersi di vivere un futuro felice. Se è possibile usa il sostegno della tua famiglia, delle persone care e degli amici. La psicoterapia o l’intervento in caso di crisi può aiutare a gestire l’onda immensa di emozioni che starai provando. Oggi anche i rituali, spesso trascurati, possono essere utili. Dire addio a una persona cara con tutto l’essenziale aiuta positivamente la riconciliazione.
La morte è un argomento difficile per tantissimi moivi, e se dobbiamo parlarne, specialmente con qualcuno che ha appena subito un lutto, può metterci in difficoltà. Cerchiamo le parole adatte, cerchiamo di voler calmare, a volte ad ogni costo. Ma consolare con consigli, anche se benintenzionati, spesso non aiuta. Anzi, spesso il sostegno maggiore è semplicemente essere vicini o pronti ad ascoltare. Il tema della morte può aprire le nostre stesse paure e traumi. Spesso anche i cari, vicini alle persone in lutto, cercano uno spazio per se stessi. La psicoterapia offre tale spazio e permette di trovare le risposte alle proprie domande in un ambiente sicuro e di ottenere il sostegno necessario per se stessi.
Il lutto appartiene alla perdita di una persona cara. All’inizio può sembrare che duri per sempre e non finisca mai. Più in là, la sua intensità si stabilizza ma aumenta, per esempio, durante le festività come il Natale, l’anniversario o il compleanno del defunto. Il lutto può durare un anno, ma anche quattro. Si dice che il tempo del lutto dipende dall’intensità del rapporto che avevamo con il defunto. Se senti che non sei ancora in grado di tornare alla vita dopo molto tempo, può essere una buona idea parlare con un esperto che non solo ti ascolterà, ma ti aiuterà anche a aprirti verso qualcosa che hai allontanato per paura del dolore.
La psicoterapia è uno spazio dove puoi mettere via tutte le tue emozioni che altrimenti non avresti la possibilità di lasciare nella vita quotidiana. L’intensa nostalgia per il defunto, la rabbia verso il mondo intero o l’autocommiserazione. Non sarai solo in tutto questo, non devi essere da solo in tutto questo. E’ importante ricordare cosa una persona cara ci ha lasciato. Può dare sollievo cambiare il modo in cui parliamo con gli amici o i colleghi riguardo la nostra perdita. L’obiettivo dovrebbe essere quello di accettare ciò che è successo e tornare ad una vita felice.
“Ho iniziato a frequentare la terapia dopo la morte di mia figlia. Era insopportabile. Volevo togliermi la vita e andare a cercarla. Sono sopravvissuto solo grazie agli antidepressivi, che hanno coperto il dolore paralizzante e il vuoto. Potevo raccontare tutto alla terapeuta senza temere di darle fastidio. Anche se c’è voluto molto tempo, mi ha aiutato a far fronte a tutto, a sollevare la colpa e a ridare un senso alla mia vita”.