E’ arrivato il fatidico giorno: la notte prima degli esami. Abbiamo aspettato da tantissimo tempo questo momento, ma ora siamo in preda all’ansia. Non riusciamo a dormire, nessuna posizione ci sembra comoda e siamo assalti da mille domande, su tutti i possibili esiti del giorno dopo. E se va male? E se mi blocco? Ma che cos’è l’ansia da esame, che funzione ha e come possiamo superarla?
L’ ansia ha una funzione adattiva per l’individuo e gli permette di raggiungere uno stato di attivazione in modo da affrontare le situazioni che gli sono proposte dall’ambiente. Negli studenti, una ridotta quota di ansia tende a favorire la performance dell’individuo, aumentandone lo stato di consapevolezza, la motivazione a preparasi adeguatamente e l’attivazione necessaria a comprendere le domande di esame e rispondervi facendo i giusti collegamenti.
L’ ansia da esame può però sfuggire al controllo, generando sintomi psicofisici intensi e pertanto difficilmente gestibili da parte dell’individuo (Distress). In tal caso, l’ansia da esame raggiunge livelli elevati che possono inficiare la prestazione accademica.
L’ansia d’esame diventa patologica quando avvertiamo diverse caratteristiche rilevabili a livello:
Durante l’esame, oltre ai tipici sintomi di agitazione somatica sono frequenti gli episodi di blocco collegati alla sensazione di non ricordare nulla di quanto studiato, che può manifestarsi con la classica “scena muta” e portare alla tipica condizione di frustrazione e rabbia post-esame.
A lungo andare, il blocco può estendersi alla situazione di studio in generale e portare alcuni studenti a non presentarsi alle prove di esame per lunghi periodi di tempo.
L’ansia da esame consiste in una particolare forma di ansia da prestazione che consiste nell’anticipazione di eventi stressanti associata al rilascio dell’ormone adrenalina. Essa talvolta scaturisce dalla consapevolezza di non aver studiato a sufficienza, ma può anche consistere in un timore immotivato che può colpire quindi anche gli studenti più preparati e sicuri di sé.
Una tendenza al perfezionismo e a sperimentare una preoccupazione eccessiva favoriscono l’insorgenza dell’ansia da esame. A peggiorare la situazione, interviene la tendenza a mantenere il focus attentivo sulle possibili conseguenze negative legate al fallimento all’esame, sostenute da valutazioni soggettive legate ad esempio all’idea che l’esame serva a valutare la propria intelligenza e la possibilità di diventare adulti di successo. Tali considerazioni vincolano il senso di autostima alla performance di esame, che pertanto genera sempre maggior timore nello studente che deve sostenerlo.
Infine, precedenti esperienze di bocciatura e voti negativi esame possono generare un’aspettativa negativa e contribuire ulteriormente ad attivare la paura che tale evento negativo si ripeta.
Innazitutto, l’ansia va osservata e affrontata in modo adeguato.
Alcuni consigli per ridurne gli effetti negativi sono elencati di seguito:
Durante l’esame, poi, è necessario leggere con attenzione il testo delle prove e restare rilassati. L’ansia da esame inoltre spesso si caratterizza per la tendenza a non decrescere dopo la performance, manifestandosi in un prolungamento dell’attività rimuginativa focalizzata sul ricordare le domande e le risposte fornite dall’individuo, strategia poco utile in quanto legata a un evento comunque non più modificabile.
Il voto di esame non rappresenta il tuo valore personale ma la tua preparazione a quello specifico esame: Sbagliare a un esame non fa di te un fallito.
Sostituisci i pensieri negativi con altri di tipo positivo, come le precedenti esperienze di successo.
Studia e cerca di arrivare all’esame in una condizione di serenità, consapevole del tuo stato di ansia ma accettando quest’ultimo in quanto parte di te.